domenica 29 gennaio 2012

Stop acting as life was a rehearsal.

Ciao, vecchi blog di splinder.
Ciao capelli neri, ciao frangetta, ciao capelli platino, ciao capelli bicolor, ciao capelli corti, ciao capelli scuri, ciao capelli a caschetto, ciao capelli biondi, ciao capelli lunghi.
Ciao strani inizi dell'università, ciao brutto 2005, ciao splendido erasmus, ciao malinconico post-erasmus, ciao brutta estate 2008, ciao bello e infame 2009, ciao alcolico 2010, ciao 2011, ciao.


giovedì 26 gennaio 2012

Sei giorni per pubblicare questo.
#nonaveremancoiltempodirespirarenonèsolounmododidire.

venerdì 20 gennaio 2012

All I want is a little peace and quiet

I miei pensieri oggi usavano un tono talmente alto che quando la gente al lavoro mi parlava leggevo il labiale, un po' come quando hai le cuffiette dell'ipod e non hai la prontezza (o la voglia) di toglierle.
Le mia abilità di interprete di labiale purtroppo lasciano parecchio a desiderare - ho dato risposte a casaccio a domande banalissime complicando conversazione e forse anche reputazione lavorativa (insomma, probabilmente verrò considerata una rincoglionita dall'intera azienda).
Ho poi rischiato di lasciare il cellulare sul lavandino del bagno dell'ufficio e il caricabatterie sulla scrivania per tutto il weekend.
Settimana 3 dell'anno 2012, hai bruciato più neuroni tu dei precedenti 13 anni di social drinking.

giovedì 12 gennaio 2012

I'm sexy and I (don't) know it

Siccome non sono bella, e penso che il mio lato migliore sia il lato c (il cervello), e sono convinta che possa piacere, sì, ma di sicuro non sono quella che fa girare gli uomini per strada (quelli che fischiano anche ai bidoni dell'immondizia non contano) mi sorprende un po' che nell'arco di un mese due amici di amiche abbiano espresso il desiderio di conoscermi dopo avermi vista in foto.
A pensarci bene, c'avrei una lista di papabili frequentatori che ho fatto scappare dopo avermi conosciuta.
A questo punto il mio cervello non dev'essere poi sto granché.
E devo anche essere tremendamente fotogenica.

martedì 10 gennaio 2012

Inno alla gioia

Mentre inserivo il primo biglietto strappato di una si spera lunga serie di concerti dell'anno 2012 nell'apposito porta cartoline/biglietti appeso al muro di camera mia, pensavo che il 2011, oltre ad avermi fatto riacquistare quel minimo di equilibrio mentale per una sopravvivenza serena e a volte persino felice e divertente, è stato l'anno delle prime volte.
I primi 365 giorni senza tagliare i capelli, la prima reflex, il primo mac, il primo smartphone, il primo vero contratto di lavoro, il primo assegno cambiato, la prima esperienza di possedere due gatti, il primo piumino, i Foo Fighters, il Musée d'Orsay, Le Paradis du Fruit (ma che mi ero persa le altre volte a Parigi!), i Subsonica...
Poi ci sono le costanti, i miei genitori, la mia famiglia, le mie micie, le mie amiche idiote, i miei amici idioti, il mio profumo (basta sbandate per Chloé del caso), il mio ambiente di lavoro, il mio conto in banca, l'ipod, i miei libri, la mia libreria itunes, il mio abbonamento a Vanity e Wired, le serie tv, l'eyeliner, la cipria invisibile, il fard rosa, le profumerie, l'acqua ossigenata, la mia super piastra, i calzini pesanti, le calze 50 denari, la macchinetta del caffè, 9gag, gli Art Brut, la colonna sonora di 500 days of summer, il bracciale di Tiffany, il mio armadio, la mia scarpiera, Yamamay, il prosecco, il Montenegro, la pizza (...to be continued...)
Insomma, oggi penso positivo - superficialmente, ma pur sempre positivo - e mi sembrava bello dirlo.

domenica 8 gennaio 2012

Good week(end)

Me ne stavo quasi pentendo, di aver fatto firmare il biglietto.
Sfatiamo questo mito, prendere ferie durante il periodo natalizio non è fantastico solo per 
- genitori con figli in età scolare
- quelli che vanno a farsi 2 settimane dall'altra parte del mondo, al caldo 
- quelli che vanno a farsi 2 settimane di bevutedibombardino - ehm, sciate
è bello anche per chi ha il 99% delle amiche studentesse.

Ho amato molto:
- svegliarmi alle 10 ogni mattina e saltare la colazione* 
- passare intere giornate in pigiama
- potermi preparare con calma prima di cene/serate/aperitivi invece di correre trafelata post-lavoro con il trucco sbavato e lo stress da 8-9-10 ore di lavoro
- vedere le serie tv già la mattina dopo la prima tv USA

Insomma, sono state delle ferie bellissime, in qualche modo necessarie, e divertenti.
E' ritornato il meglio di 2 anni fa.
Il peggio di 2 anni fa lo incrocio e basta, per fortuna.

Ciao cazzeggio, ci ribecchiamo durante il weekend, aspettami.



*il pasto più inutile della giornata





giovedì 5 gennaio 2012

#cosepercuivalelapenavivere

Cappuccio ben calato, ipod nelle orecchie, pioggerellina e prosecco nelle vene.

You're not nineteen forever

Cara commessa che avrai al massimo 5 anni meno di me, cosa ti induce a dare del lei alla sottoscritta che ti appare davanti in jeans di Tally Weijl, Nike da finta tamarra*, che ha passato 20 minuti a provare qualsiasi cagata della Essence, e le cui ciglia denotano un'evidente inesperienza nell'applicazione del mascara?
Sappi che c'è mancato un attimo e entravo nella profumeria da sciura lì accanto a comprare un antirughe da 100 euro minimo.



*(perdonatemi, fu una sbandata di qualche anno fa, quando tutt'ad un tratto mi venne in mente che in 20+ anni non avevo mai posseduto un paio di Nike e volli rimediare, ma sono comode e più calde degli stivali che ho comprato lo scorso ottobre convinta che sarebbero stati la soluzione ai pezzi di ghiaccio che mi ritrovo nel periodo novembre-marzo al posto dei piedi. Gli UGG non mi avranno mai, metto le mani avanti prima che qualcuna me li proponga. Piuttosto le Timberland, così posso davvero considerarmi tamarra.)

mercoledì 4 gennaio 2012

The past is a foreign country; they do things differently there.

Avevo in mente di pubblicare una top 10 dei post del blog che fu, ma Paolo Fox e Marco Pesatori continuano a dirmi di smetterla di vivere nel passato.
Che poi, a pensarci bene, mica ero tutto sto granché quel passato.

martedì 3 gennaio 2012

Either that or a scented candle

Il penultimo giorno del duemilaeundici, in preda all'eccitazione per la prospettiva di una settimana di ferie/dolce farnulla intervallato da ore di smanettamento con il Macbook Pro e altre attività culturali come shopping, parrucchiere (se trovo il coraggio), spupazzamento delle gatte, stalking su Facebook, gossip con le amiche, aperitivi lunghi, sessioni di make up ecc. ecc. (sì, metterò anche in ordine la mia stanza e sbrigherò un paio di pratiche burocratiche che mi trascino da tempo, ma fate finta di non aver letto la parentesi e continuate ad avere di me l'immagine di una quasi trentenne in quasi carriera ancora in grado di godersi le gioie del cazzeggio come ai tempi dell'università) ho guardato One Day.
Il film è tratto da uno dei miei libri preferiti, e questo potrebbe bastare per giungere alla conclusione che il film mi ha fatto schifo. E invece no. Forse il fatto che David Nicholls, l'autore del romanzo, abbia scritto la sceneggiatura è uno dei motivi per il quale il film non è risultato la solita ciofeca romantica hollywoodiana, ma è davvero un ottimo film anche se a tratti ho avuto l'impressione che se non avessi letto il libro certi passaggi non mi sarebbero stati chiari. Jim Sturgess è uno degli attori più talentuosi e affascinanti del momento, Anne Hathaway, oltre ad essere bellissima, per l'ennesima volta, in barba alle mie titubanze, ha confermato di essere un'ottima attrice con un accento inglese credibile. 
Il mattino seguente, ancora in lacrime per la visione del film di cui sopra, ho deciso invece di guardare The Inbetweeners e ho continuato a lacrimare, ma dalle risate. Ho scoperto con orrore che il film uscirà in questi giorni anche nel nostro Bel Paese con il titolo di "Finalmente Maggiorenni". I titolisti etilici colpiscono ancora a quanto pare. Comunque, essendo una grande fan della serie lo consiglio caldamente, vi prego di evitare di considerarlo un successore made in UK dei vari American Pie e se vi è possibile guardatelo in lingua originale ché nel solo trailer italiano ho beccato almeno due traduzioni a cazzo. 
Il primo dell'anno duemilaedodici, dopo aver essermi risvegliata dal pisolino pomeridiano (di tre ore) ho guardato Midnight in Paris. Piacevole, divertente, e poi Parigi, ah, Parigi.

Ora il vero dramma è che non ho la più pallida idea di come concludere questo post.

lunedì 2 gennaio 2012

Video killed the radio star, the internet killed all the rest

Ma voi ci pensate mai al fatto che fino a qualche anno fa attendevamo di connetterci con il modem 56k per raccontare online quello che ci succedeva offline, mentre ora nemmeno ci degniamo di spegnere il router ed è già tanto se ci ritagliamo quella mezz'ora per raccontarci dal vivo quello che succede in rete?


So here we are again

Ho fatto progressi perché per la prima volta, nonostante i litri di prosecco, non ho fatto la patetica a Capodanno.
Nemmeno una lacrimuccia alcolica.
E' veramente l'anno dell'apocalisse.